Sono nato ai tempi delle FIAT128 e dei giradischi portatili e, a volte, sento il peso dell’età. Da allora ho cambiato tante città e tanti lavori, ho preso decisioni giuste ed altre meno, ho girato il mondo per lavoro ed ho visto crisi economiche e politiche. E, finora, sono sopravvissuto.
Sono fiero dei miei primi soldi guadagnati giocando (male) a calcio, del concerto tra amici che ha richiamato quasi cento persone, del mio ottimismo (beh, per definire concerto quella cosa che abbiamo fatto devo veramente essere ottimista), dei 30km corsi, o quasi, tra le Dolomiti e di ogni traguardo raggiunto che ha fatto di me una persona migliore di quanto fossi ieri.
Negli ultimi 20 anni ho conosciuto la mia metà migliore che ha avuto il coraggio di seguirmi ovunque e che ha dato alla luce i nostri due figli e ho lavorato nelle vendite iniziando perché parlavo le lingue.
Sono stato fortunato di avere i maestri giusti al momento giusto. Purtroppo l’ho capito tardi ma ora sto cercando di recuperare il tempo perduto.
Ho capito che la vita, non importa se personale o professionale, è semplice e siamo noi che la rendiamo complicata. Vorrei cercare di essere un dispensatore di buon senso.
Credo di essere profondamente Socratico, credo nel concetto della Docta Ignorantia (la citazione in Latino fa sempre figo) e nel “so di non sapere”. Strano per un laureato in Ingegneria che ha pure fatto il sottotenente… praticamente la praticità fatta persona. Ma se si decide di giocare a questo grande gioco dell’economia di mercato l’unica cosa che non ti puoi permettere è di non imparare. Perché non importa se ti muovi piano, l’importante è non fermarsi.
Credo che la maggioranza delle persone abbia ampi margini di miglioramento; se lo vuole e se trova qualcuno che li aiuti. Mi piacerebbe essere questo qualcuno. Per questo ho fatto un corso di Coaching dove ho capito che pochi sanno realmente cos’è il coaching e per questo ne farò altri. Perché rimanere allievo è il segreto di ogni maestro e perché credo che accompagnare le persone attraverso un percorso di miglioramento e di arricchimento personale sia una cosa tremendamente gratificante. La mia speranza è che in futuro qualcuno dica “sono così anche grazie ad Alessandro” e possibilmente che questo qualcuno non sia un delinquente. E spero che i primi a farlo possano essere i miei figli.
Sono un tifoso ed appassionato di calcio. Ho scelto la sofferenza. Sono un tifoso del Torino, una squadra che ha una storia meravigliosa da raccontare che però pochissimi conoscono. Questo è il primo esempio che mio figlio non ha seguito nonostante i miei sforzi.
Non credo ai profili psicologici ed all’oroscopo. Tranne quando dicono che sono un genio o che tutto andrà bene.
Non sopporto le “Bio” in terza persona, i motivatori (a volte è come prendere il Viagra) perché credo che la leadership stia nell’essere capaci di capire come automotivarsi, chi vive di scuse, chi dice sempre “Sì, ma…” o chi pensa che per lui le cose sono sempre differenti. Non credo che dire sempre ciò che si pensa sia una qualità.
Vorrei che questo fosse un sito dove persone simili a me trovino qualche spunto e, nel caso non ce ne fosse nessuno, me lo dicano. Giusto per saperlo.