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COMUNICAZIONE ASSERTIVA: 5 SEGRETI PER ALLENARCI

COMUNICAZIONE ASSERTIVA

Assertività,una parola stra-usata da formatori e consulenti, ma che non tutti comprendono. Vi suggerisco 5 comportamenti per allenarci a comunicare.


Spesso mi trovo a discutere di vari argomenti e tutt’ad un tratto… PAM! Una parola che se ne esce e nel giro di qualche mese diventa un tormentone sulla bocca di tutti.

Questo è quello che mi è successo con la comunicazione assertiva, un concetto che da qualche anno è entrato nel gergo dei vari formatori e consulenti e il cui significato, in prima battuta, non è proprio così ovvio.

Partiamo quindi dalle basi: cosa significa assertività?

L’Assertività (significato), dal latino “Asserere”, ovvero asserire, è la capacità umana di esprimere in maniera chiara ed efficace le proprie emozioni ed idee, senza calpestare ed offendere gli altri.

ESPRIMERE in maniera CHIARA ED EFFICACE SENZA CALPESTARE ED OFFENDERE GLI ALTRI.

 

Non appena ho letto la definizione, la parte “portatrice di buonsenso” che è in me è svenuta.

Stiamo parlando di comunicare senza essere sgradevoli e maleducati?

Serve una parola apposta per definire un comportamento che, credo, tutti considerano ovvio?

Alzi la mano chi di voi non è d’accordo nel dire che l’assertività debba essere un comportamento standard. Anzi, poiché non posso vedervi, scrivetelo nei commenti.

Ma, se c’è stato bisogno di inventare un concetto, significa che esistono altri tipi di comunicazione che devono essere NON ASSERTIVI.

Vediamo quali sono e per identificarli partiamo dalle caratteristiche che sono necessarie al fine di determinarli.

 

Nel fare questo ricordiamo una delle caratteristiche principali della comunicazione che, strano ma vero, nulla ha a che fare con la parola. L’ascolto.

Ne ho parlato già in un mio post (Sei sicuro di sapere con chi stai parlando??) e, chiaramente, possiamo pensare che le persone ascoltino più o meno gli altri (ed intendo ascoltare per capire) e se stessi ovvero che siano consapevoli di quali sono i propri obiettivi.

Assieme a questo aggiungerei la fiducia, anche in questo caso ne ho già parlato (La fiducia è la nuova moneta), che può essere alta o bassa sia negli altri, sia in se stessi.

Il risultato delle varie combinazioni e le varie tipologie di comunicazione che scaturiscono da un livello variabile di fiducia ed ascolto può essere visto in questo grafico.

COMUNICAZIONE ASSERTIVA SCHEMA

 

Provo a darne una breve descrizione.

Comunicazione aggressiva: conosco quello che io ho in mente e non spendo tempo a comprendere quello che mi devi dire o quello che intendi. Puoi riconoscere queste persone dal fatto che non fanno domande e fanno molte affermazioni che confermano ed impongono la loro posizione.

Comunicazione aggressiva passiva: non conosco bene quello che io ho in mente e non spendo tempo a comprendere quello che mi devi dire o quello che intendi. Puoi riconoscere queste persone dal fatto che non fanno domande, ascoltano poco ed arrivano a delle conclusioni che sono chiaramente pre-determinate ma senza imporsi.

Comunicazione Passiva: Non do importanza a quello che penso o credo ed accetto quello che propongono altri. Puoi riconoscere queste persone dal fatto che non fanno domande, subiscono la situazione senza affermare la propria posizione

Comunicazione assertiva: mi rendo conto che ambo le parti hanno dei diritti che si sforzano di comprendere a fondo mediante domande a cui rispondono con fiducia reciproca cercando di arrivare ad una soluzione win-win.

 

Presentata in questa maniera, forse, non è così scontato che la comunicazione sia sempre assertiva. Scrivendo le varie definizioni (e rileggendole) mi sono venute in mente situazioni diverse che potevano cadere nelle varie casistiche.

Per questo motivo, ho pensato di identificare 5 comportamenti che possono essere utili per allenare la nostra assertività.


DATTI OBIETTIVI CHIARI E PRECISI per aumentare la percentuale di successi aumentando così l’autostima; Avere obiettivi precisi poi ti aiuta ad argomentarli ed a presentare le tue ragioni.

 

IMPARA A DARE FEEDBACK CORRETTI focalizzandoti sul comportamento e mai sulla persona (ho fatto un video di 1 minuto: Il feedback per spiegare come).

 

NON TEMERE DI DIRE “NO”: abbandona la necessità di accontentare tutti e di fare le cose secondo le loro aspettative. Mantieni le tue posizioni e spiega sempre il perché del tuo no.

 

RICONOSCI ED ACCETTA I TUOI LATI NEGATIVI: accetta i tuoi errori o difetti e le possibili critiche che ti verranno fatte in maniera proattiva.

 

NON CAMBIARE ARGOMENTO: cerca di comprendere e sii consapevole di ciò che l’altra persona sta cercando di dire. Cerca di non sollevare problemi del passato o di trovare distrazioni per mettere in difficoltà il tuo interlocutore.

 

Ecco quindi 5 aspetti su cui porre attenzione e lavorare.

Siamo pronti?

Buon lavoro!!!

 

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