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PROTEGGI IL TUO GRILLO PARLANTE – LE CARATTERISTICHE DI UN MENTORE

PROTEGGI IL TUO GRILLO PARLANTE

Avere il coraggio di mettere in discussione le nostre idee con l’aiuto di un mentore o una guida, porta ad un premio inestimabile. Ma quali sono le caratteristiche di un grillo parlante lavorativo?


Piani di sviluppo, prospettiva di cambiamento, visioni a medio o lungo termine….

Questi sono dei concetti che partono da idee, conoscenze e convinzioni che spesso non metti in discussione. Sono nella nostra testa, sono state pensate e digerite ed è meglio non toccarle.

Del resto, fanno parte del tuo vissuto e si sono modellate grazie alle esperienze fatte durante tutta la tua vita. Metterle in discussione significherebbe mettere in discussione la tua storia e perdere delle informazioni che sei riuscito a raccogliere durante tutta la tua esistenza. Chi è così forte da riuscire a farlo senza iniziare ad avere rimorsi?

È chiaro che avere delle esperienze è fondamentale, è la guida che ci dirige attraverso il labirinto dei problemi di ogni giorno.

E’ un bene perché hai una bussola che ti direziona verso i tuoi principi fondanti. D’altro canto, è un male perché dai per scontate alcune cose e tendi a rimanere del tuo standard di comportamento, a riportare tutto verso il conosciuto sperando che il tuo approccio possa funzionare per tutto, e non è sempre così.

Cosa puoi fare però se hai sempre fatto così?

Ne puoi uscire solo se sei fortunato e se ti accorgi di esserlo stato.

Mi spiego meglio. Riuscirai a trovare un’altra direzione se riuscirai a trovare qualcuno che te la mostri. Significa riuscire a trovare un tuo personale “Grillo Parlante” e avere il coraggio di cominciare ad ascoltarlo.

Prima di scrivere questo post, sono andato a leggere qualche commento sulla figura del Grillo Parlante di Pinocchio e, con mia estrema sorpresa, ho trovato due modi di definirlo completamente differenti.

La prima che vede il grillo parlante come qualcuno che vuole trattenerti nella tua area di confort. Qualcuno che è al suo posto per proteggerti e tenerti lontano da qualcosa che ti potrebbe danneggiare. Ricordando la teoria dei tre cervelli (GUARDA IL MIO VIDEO), un compagno del nostro cervello rettile che, non appena si trova davanti a qualcosa di sconosciuto, ti riporta nel tuo cortile di casa.

Altri invece lo considerano come lo sprone per andare a cercare qualcosa di differente da ciò che si pensa. Che ti dice di mettere in discussione quello che credi sia giusto perché, forse, quello che sai non è tutto quello che ti serve per fare un passo avanti. Qualcuno che può essere assimilato alla nostra corteccia pre-frontale che ci permette di fare dei ragionamenti complessi.

Io propendo per questa seconda ipotesi. A me piace l’idea del grillo che prende il posto della tua coscienza per dirti di non aver fretta, di pensare a tutte le opzioni prima di prendere una decisione e che ti rimprovera quando fai un errore. Un po’ come l’angioletto che appare sulla spalla del gatto Tom di Tom e Jerry e che, regolarmente, non viene ascoltato.

Ecco, questa è la figura esatta. Un piccolo angelo che ci sussurra in un orecchio per aiutarci a prendere la strada giusta e che, come da cartoni animati, deve anche combattere un piccolo diavolo che ci tenta.

Il Grillo Parlante quindi è un vero e proprio amico-formatore, un “filosofo paziente” che prende a cuore la nostra causa. Purtroppo, come Tom non ascolta il suo angioletto, anche il grillo nel suo stile pedagogico è stranamente fallimentare fino all’ultima pagina del libro.

Fallisce ma non molla continuando ad accompagnare il povero Pinocchio e, rispettando le sue scelte, lo invita alla prudenza.

Tornando a noi però, che caratteristiche ha un grillo parlante lavorativo?

A mio parere sono tre.

CREDIBILITA’: La prima è avere una competenza dimostrata ovvero aver ottenuto una serie di successi o aver dimostrato, con dei modi o degli atteggiamenti, di essere competente nell’ambito in cui si muove. La mancanza di questo tipo di prova fa perdere la credibilità al nostro “Grillo”.

ATTITUDINE: Il secondo punto è una chiara attitudine ad anteporre il bene dell’azienda al bene proprio. Questo aspetto in aziende di dimensioni medio/grandi è spesso sottovalutato. In realtà, un po’ per atavica pigrizia, un po’ per errori nella definizione degli obiettivi che spesso mettono diverse funzioni in contrasto tra loro, è una situazione molto frequente. Aver dimostrato di porre il bene aziendale al sopra di tutto è una caratteristica che fa di una persona un potenziale buon Grillo parlante.

COMUNICAZIONE: Il terzo punto è la capacità di dire le cose per farti ragionare e non con intento di screditare o sminuire il tuo piano o le tue idee. Anche in questo caso si parla di una modalità volta a mostrarti la tua realtà da una angolatura differente, un approccio da coach che serve innanzitutto per farti mettere in discussione alcune ipotesi, non necessariamente l’essenza, sulle quali si basa quello che stai dicendo o stai pensando.

Vi sembra facile trovare un buon Grillo parlante? Direi di no.

A me è successo una volta e devo dire di essere stato molto fortunato poiché oggi posso dire che mi ha aiutato nel mio processo personale di crescita e di miglioramento.

Proprio perché è merce rara, non sprecatela.

Qual è il rischio? È quello di non avere pazienza e di ascoltare, di travisare i messaggi che ti vengono passati e di fare come Pinocchio che, una volta preso dall’ira, lo ha schiacciato ritornando quindi nel suo orticello.

Quindi, se ne trovate uno, evitate di fare i Pinocchi.

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