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AFFRONTARE L’AI CON LA SAGGEZZA DELLO STOICISMO: UNA GUIDA PER IL FUTURO

Scopri come lo Stoicismo antico può fornire preziose lezioni per affrontare l’era dell’Intelligenza Artificiale. Una prospettiva che unisce tecnologia e filosofia per una maggiore resilienza.


Una delle conseguenze dell’avanzare impetuoso dell’Intelligenza Artificiale nella sua espressione più “evidente” dei Large Language Models (come potrebbero essere Chat GPT o Bard) è la paura dello sconosciuto.

Che la paura dell’ignoto sia un sentimento profondamente radicato nell’essere umano lo abbiamo già visto con la recente pandemia e l’arrivo dell’AI non può fare eccezione poiché, a mio parere, avrà un impatto addirittura superiore al cambio di abitudini che hanno generato quasi due anni di parziali lockdown. Gli aspetti sconosciuti e gli scenari che sono prospettati dai vari esperti e “costruiti ad arte” dalla nostra mente come la possibilità di perdere il proprio lavoro o la propria libertà a causa di un’intelligenza non umana possono sembrare inquietante, quasi un affronto alla nostra stessa essenza (ne ho parlato in questo post). Ma è importante ricordare che ogni grande cambiamento nella storia dell’umanità ha portato con sé timori simili. Dalla rivoluzione industriale all’avvento di Internet, ogni nuova era è stata accolta con una miscela di eccitazione e apprensione.

La paura che tutti dichiarano è che l’AI possa sostituire l’uomo in numerosi ambiti lavorativi.

Non è solo una questione di perdita di posti di lavoro, ma anche di identità e valore personale (ne ho parlato anche in questo post). In un mondo dove il lavoro definisce spesso chi siamo, il nostro status e la nostra posizione sociale, l’idea che una macchina possa fare il nostro lavoro meglio di noi può essere destabilizzante. Cosa diremo ai nostri figli? Come ci vedranno i nostri amici? Come è possibile che tutto ciò che ho studiato diventi inutile? E’ possibile che la nostra attività di tutti i giorni possa essere sostituita da un ammasso di circuiti stampati?

La conseguenza naturale è quindi un’ulteriore incertezza sul futuro della società. Come cambieranno le interazioni umane? Quali nuove etiche e regolamentazioni saranno necessarie? Queste domande generano ansia perché toccano l’ignoto, uno spazio che l’essere umano ha sempre trovato difficile da navigare.

Queste sono tutte domande sensate a cui, in ogni caso, dovremo saper rispondere prima o poi specialmente se passiamo alla situazione estrema: la paura che, man mano che l’AI si sviluppa, possa sfuggire al controllo umano, portando a scenari in cui le decisioni cruciali sono prese da algoritmi senza il coinvolgimento o il consenso umano.

Come affrontare quindi questi timori? Visto che abbiamo già superato più volte queste situazioni, a cosa si sono affidati i nostri avi?

Qui entra in gioco lo stoicismo. Questa filosofia, nata nell’antica Grecia e poi fiorita a Roma, insegna che la vera fonte del nostro disagio non sono gli eventi esterni, ma la nostra percezione di essi e come reagiamo (ne ho anche parlato in questo video). Gli stoici sostenevano che dobbiamo concentrarci su ciò che possiamo controllare – le nostre reazioni, i nostri pensieri, il nostro comportamento – e accettare ciò che è al di fuori del nostro controllo.

Come possiamo applicare l’idea stoica all’AI?

Significa comprendere che il progresso tecnologico è inarrestabile e spesso imprevedibile, ma il modo in cui scegliamo di reagire e adattarci a queste innovazioni è interamente nelle nostre mani. Invece di temere la perdita di controllo, possiamo focalizzarci su come possiamo utilizzare queste nuove tecnologie per migliorare noi stessi e la società.

La paura dell’intelligenza artificiale (AI) può sembrare un problema esclusivamente contemporaneo, ma la saggezza antica dello stoicismo offre strumenti sorprendentemente pertinenti per affrontarlo e per affrontare avvenimenti “dirompenti” in generale.

Vediamo come:

  1. Accettazione del Cambiamento: Gli stoici insegnavano l’importanza di accettare ciò che non possiamo cambiare. L’avanzamento dell’AI è in gran parte fuori dal nostro controllo individuale. Riconoscere questo può aiutarci a ridurre l’ansia e la paura legate ai cambiamenti che l’AI porta con sé.
  2. Focalizzazione sul Presente e sul Controllo Interno: Lo stoicismo ci incoraggia a concentrarci su ciò che possiamo controllare – le nostre azioni, pensieri e reazioni. Invece di preoccuparci eccessivamente delle potenziali minacce dell’AI, possiamo dedicare energia a migliorare le nostre competenze, adattarci alle nuove realtà e influenzare positivamente le nostre comunità e ambienti di lavoro.
  3. Riflessione sul Proprio Ruolo e Valori: La filosofia stoica enfatizza l’autoanalisi e la comprensione del proprio ruolo nel mondo. Nel contesto dell’AI, questo può significare riflettere su come le nostre abilità e valori umani (come l’empatia, la creatività e il giudizio morale) rimangono cruciali in un mondo sempre più tecnologico.
  4. Virtù dell’Adattabilità: La virtù stoica dell’adattabilità è incredibilmente rilevante. Mentre l’AI trasforma industrie e professioni, l’abilità di adattarsi, imparare e crescere diventa essenziale. Gli stoici ci ricordano che possiamo sempre scegliere come rispondere alle situazioni, anche in un mondo dominato dall’AI.

 

In conclusione, mentre navighiamo in queste acque tecnologiche inesplorate, ricordiamoci di guardare indietro alle lezioni del passato. Lo stoicismo, con la sua enfasi sul controllo interiore e l’accettazione, può fornirci una bussola per orientarci in un mondo sempre più dominato dall’AI.

La paura è una reazione naturale di fronte all’ignoto, ma non deve paralizzarci. Invece, possiamo utilizzarla come stimolo per imparare, crescere e prepararci. Il futuro con l’AI può essere un viaggio emozionante se lo affrontiamo con la giusta mentalità: curiosità, apertura e un pizzico di audacia.

Ricordiamo sempre: la tecnologia cambia, ma i principi fondamentali dell’umanità rimangono. E sono questi principi che ci guideranno sicuri verso il futuro.

Mentre affrontiamo le sfide e le paure legate allo sviluppo dell’AI, lo stoicismo ci offre una bussola per orientarci. Ci insegna ad accettare e adattarci al cambiamento, a concentrarci su ciò che possiamo controllare e a coltivare la resilienza mentale. Questi insegnamenti antichi possono guidarci non solo a sopravvivere, ma a prosperare nell’era dell’intelligenza artificiale.

Vi lascio con un pensiero stoico: “Non sono le cose stesse a turbare gli uomini, ma le opinioni che essi hanno di queste cose”. Riflettiamo su questo, cari lettori, mentre accogliamo l’era dell’intelligenza artificiale con mente aperta e cuore saldo.

 

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