Single Blog

CREDI ANCORA ALLA DANZA DELLA PIOGGIA? SPIEGHIAMO L’ILLUSIONE DEL CONTROLLO

Esseri umani e aziende: siamo tutti vittime dell’illusione del controllo. Pensiamo cioè di poter prevenire o gestire eventi su cui in realtà non abbiamo alcun potere. Come riuscire a non cadere nella trappola?


Chi vive in città lo sa: arrivati davanti ai semafori c’è spesso un pulsante per far diventare verde. La percezione comune del suo funzionamento è: “Se schiaccio il bottone, riuscirò ad attraversare più in fretta”. E infatti, i più impazienti tendono a schiacciarlo compulsivamente per far prima. Peccato che nella gran parte dei casi non funzioni a causa del traffico che non può essere fermato.

Premere quel pulsante è quindi perfettamente inutile ma, alla fine, riteniamo di aver sveltito il processo e sicuramente anche la volta successiva lo rifaremo. Un esempio banale che però ci introduce efficacemente all’argomento: l’illusione del controllo.

L’espressione illusion of control nasce nel 1975 grazie alla psicologa Ellen Langer.

Con una serie di test, Langer ha dimostrato la tendenza degli esseri umani a credere di avere il controllo, o quanto meno una certa influenza su degli avvenimenti su cui in realtà non hanno alcun potere. Dopo i suoi test, ha definito l’illusione del controllo come

l’aspettativa che le probabilità del proprio successo personale siano più alte delle probabilità oggettive”. 

Aggiungendo che anche se

molte persone si dicono consapevoli dell’influenza del caso, inconsciamente si comportano come se avessero controllo sugli eventi casuali”.

Non è una novità degli ultimi anni. La storia è piena di stregoni o maghi che sono stati interrogati per far piovere o per indirizzare le sorti di una battaglia e a cui è stato dato un superpotere che permette di non essere alla mercé delle proprie azioni e decisioni.

Perché spesso dimentichiamo che gli eventi e la storia sono una conseguenza della capacità di prendere delle decisioni e di essere in grado di gestirne le conseguenze e, al solito, avere un appoggio che scarichi il nostro senso di inadeguatezza nel caso di fallimento è un piccolo sollievo. Una specie di rete sotto il funambolo in equilibrio a 10 metri da terra.

Quali sono gli effetti dell’illusione del controllo sulle persone?

Quando crediamo di avere più influenza su qualcosa di quanta ne abbiamo realmente, potremmo finire per scegliere solo strategie o obiettivi facili, piuttosto che pensarci bene e anticipare i problemi che potrebbero sorgere. Questo avviene un po’ per confermare le nostre convinzioni ed un po’ per eccesso di ottimismo.

Ogni volta che pensiamo di avere più controllo su un evento di quanto ne abbiamo, in realtà siamo a rischio di prendere decisioni sbagliate. Questo può contribuire a una serie di comportamenti dannosi come, ad esempio, la dipendenza dal gioco.

Le persone che continuano a giocare anche quando hanno già perso grandi quantità di denaro, lo fanno in parte perché credono di avere abilità o conoscenze speciali che li aiuteranno a vincere alla fine

Ma perché l’illusione del controllo è così potente?

Perché soddisfa il nostro bisogno di avere il controllo, di dare risposte al nostro cervello quando è inquieto.

Credere di avere il controllo di ciò che ci accade è in realtà una parte importante della nostra salute mentale. Il nostro cervello è cablato per trovare spiegazioni causali per le cose, anche se questo non ha giustificazioni reali. Questo alimenta l’illusione del controllo e molti altri “bias cognitivi”, portandoci a interpretare le cose che ci accadono come conseguenze di qualcosa che abbiamo fatto anche quando, in realtà, non abbiamo niente a che fare con esse.

L’opposto dell’illusione del controllo è l’impotenza appresa che descrive come, se le persone sono state precedentemente messe in situazioni in cui erano impotenti a cambiare qualcosa, iniziano a sentire come se non avessero controllo sulla propria vita. Questo li rende più veloci ad arrendersi quando si trovano di fronte a degli ostacoli (vedi anche QUESTO POST).

Trovarsi quindi a non riuscire ad indirizzare una certa situazione può arrivare a ridurre la famosissima RESILIENZA di una persona. Per capirne di più, ti invito a rivedere l’equazione della motivazione che ho descritto in QUESTO POST.

Quando e come evitarlo quindi?

Cadere nell’illusione del controllo non è una questione di intelligenza o personalità. Persino gli scienziati sono inclini a questo pregiudizio nella loro vita quotidiana, usando l’intuizione per dare giudizi sulle ragioni di qualcosa che è accaduto. E’ parte delle decine dei Bias Cognitivi che ho raccontato in QUESTO POST ed anche IN UN VIDEO.

Evitare l’illusione del controllo significa scegliere deliberatamente di non seguire solo il proprio istinto quando si prende una decisione ma di seguire ANCHE altre strategie che probabilmente porteranno a risultati migliori.

La più banale è rivolgersi ad altre fonti di informazioni. In molti casi, quando abbiamo bisogno di prevedere la probabilità di avere successo in qualcosa, potrebbero essere disponibili dati concreti che possiamo usare per mitigare le nostre aspettative. Quello che normalmente è definito “punto di vista esterno”.

Se decidiamo di giocare alla lotteria, per esempio, potremmo intuitivamente pensare di avere una probabilità non irrilevante di vincere, specialmente se si fanno molte giocate, ma una rapida ricerca su Google ci dirà che in realtà le probabilità di vincere sono spesso di 1 su molti milioni.

Anche quando non ci sono dati disponibili, è utile avere una seconda opinione, idealmente da qualcuno che non è coinvolto nella decisione che state prendendo.

Attenzione però.

Oggi il punto di vista esterno è estremamente filtrato. Non abbiamo più il controllo di molte delle nostre scelte che sono date in pasto ad algoritmi. Pensate alla Musica con Spotify, alle Informazioni o alle offerte con Google, Facebook ed Amazon o alle anime gemelle con i vari portali di incontri. Tutto è iper-profilato in funzione dei dati che abbiamo condiviso e ci fa rimanere all’interno di quello che conosciamo bene.

Viviamo quindi in una “bolla di informazione” (ne ho parlato anche in QUESTO POST) che, invece di aiutarci ad avere un punto di vista esterno, non fa altro che confermare le nostre convinzioni diventando quindi controproducente.

Attenzione quindi alla ricerca di informazioni ma, soprattutto, alla cernita di quanto troviamo.

A meno che non vogliate sguazzare nel mare dell’illusione.

Comments (0)

Post a Comment

mental coaching coaching miglioramento comunicazione leadership motivazione